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Il titolo Pecore elettriche dovrebbe essere letto: "Ma gli umani sognano pecore elettriche?". Ovvia parafrasi del titolo originale del racconto di Philip K. Dick dal quale Ridley Scott trasse nel 1982 Biade Runner. Ma gli androidi sognano pecore elettriche? Un racconto e un film che, come molti altri prima di loro, hanno immaginato la vita e gli esseri del futuro e hanno spesso anticipato la fisionomia del mondo attuale. Qualcosa su cui la filosofia, la scienza, l'etica e naturalmente la letteratura e il cinema si sono sempre interrogati, e che ha trovato massima espansione, nel Novecento, con la nascita del genere fantascienza. Questo libro si occupa di questo specifico filone della SF, con particolare attenzione al cinema ma senza trascurare le altre forme espressive. Come abbiamo immaginato la Terra del futuro? Quella del 1984, o del 1997, del 1999, del 2019, del 2022, del 3978, dell'802.701? E prima, quella ossessionata dalla Bomba degli anni Sessanta? Proiezione, come sempre, dei dati dell'oggi, la fantascienza ci ha mostrato città brulicanti, asettiche o piovose, alienazione, aggressività e dominio, regimi totalitari e violenze consumistiche... La fantascienza ci ha messo in guardia. E continua a farlo, via via che svaniscono le meraviglie del possibile e si fanno invece sempre più concreti e presenti gli orrori del probabile.